Economia circolare: la sfida del presente per l’utilizzo più efficiente e sostenibile delle risorse nel futuro.

L’economia circolare è senza dubbio una delle strategie più promettenti per affrontare le sfide ambientali, energetiche, economiche e sociali del presente e del futuro.

La stessa Commissione Europea ha presentato nel 2020 un piano d’azione per l’economia circolare come parte integrante del Green Deal europeo (votato poi dal Parlamento europeo nel 2021 con la richiesta di ulteriori misure) per promuovere la sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale.

La transizione dall’economia tradizionale di tipo lineare – basata sulla sequenza delle fasi di estrazione, produzione, utilizzo e smaltimento a fine vita – all’economia circolare si fonda su alcuni principi fondamentali, come la creazione di prodotti più sostenibili, la diminuzione della produzione di rifiuti, l’incentivazione a riutilizzo, riparazione, riciclo e condivisione delle risorse.

Il principio cardine è “chiudere il cerchio” nei cicli di produzione e consumo con l’obiettivo di creare un sistema economico autorigenerante, che promuova la sostenibilità a lungo termine, l’efficienza delle risorse e crei nuove opportunità di lavoro.

Diversi settori, diverse strategie d’azione.

Il piano d’azione dell’UE pone una maggiore attenzione su alcuni settori che consumano grandi quantità di risorse, come l’elettronica, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ma anche la plastica, il tessile e il comparto costruzioni.

Per rendere l’economia circolare una realtà concreta serve adottare una serie di azioni e strategie mirate per coinvolgere i diversi ambiti della società, come ad esempio:

  • Progettare prodotti più durevoli o facilmente riparabili, così da ridurre la necessità di nuovi materiali e diminuire i rifiuti.
  • Incentivare l’uso di materiali riciclati e che siano riciclabili senza perdere qualità.
  • Passare dalla vendita di prodotti al noleggio o leasing, o promuovere modelli di condivisione, per ridurre la domanda di nuovi beni e ottimizzare l’uso di quelli disponibili.
  • Creare un quadro normativo che promuova l’economia circolare e definire standard di riferimento per la progettazione e la produzione coerenti con i principi del modello.
  • Educare i cittadini, le comunità e le imprese sui benefici e le pratiche dell’economia circolare, adottando programmi di formazione che sviluppino nuove competenze e sensibilizzino il pubblico e promuovendo il consumo responsabile.
  • Migliorare la gestione dei rifiuti garantendone la tracciabilità e il corretto riciclo.
  • Promuovere l’innovazione con investimenti in ricerca, sviluppare soluzioni circolari innovative, condividendo le best practice tra imprese e organizzazioni, creando sinergie e reti che agevolino lo scambio di materiali, informazioni e risorse.
  • Facilitare l’accesso a finanziamenti, incentivi fiscali e sovvenzioni per le imprese che adottano modelli di economia circolare.

Vantaggi per l’ambiente, l’economia e la società.

Come già visto il modello di economia circolare può essere applicato in maniera efficace e mirata ad ogni settore.

Prendendo in considerazione il comparto costruzioni, in cui opera URSA, è interessante analizzare in dettaglio alcuni dei benefici più rilevanti sui diversi fronti.

Riduzione dell’impatto ambientale

Uno dei principali benefici dell’economia circolare è la riduzione dell’impatto ambientale. Incentivare l’utilizzo di materie prime riciclate nella produzione di materiali da costruzione significa ridurre l’estrazione di risorse naturali (e la necessità di trasporto e lavorazione), riducendo il consumo di combustibili fossili e l’emissione di gas serra.

Inoltre, la maggiore durabilità dei prodotti e/o la possibilità di riutilizzarli contribuiscono a ridurre la produzione di rifiuti, il conseguente inquinamento e la pressione sulle discariche.

Riduzione dei consumi energetici

Adottare delle buone pratiche di economia circolare nell’edilizia può portare ad un elevato risparmio energetico. Ad esempio materiali isolanti innovativi, realizzati con scarti di produzione o materie prime rinnovabili, non solo riducono il consumo energetico degli edifici, ma richiedono anche meno energia per essere prodotti rispetto ai materiali tradizionali. Questo approccio riduce la dipendenza dai combustibili fossili rendendo l’approvvigionamento energetico più sostenibile.

Impatti economici positivi

Dal punto di vista economico, il modello circolare offre vantaggi molteplici. Ridurre la dipendenza dalle risorse vergini promuovendo invece l’utilizzo di materiali riciclati permette di contenere i costi di produzione e tutelarsi dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.

Sul fronte dell’impiego si creano nuove opportunità di business in ambiti come il riciclo, la rigenerazione dei materiali e la manutenzione e riqualificazione degli edifici.

Vantaggi Sociali

L’economia circolare, applicata al comparto dell’edilizia mostra un evidente impatto positivo anche sulla società: ridurre l’inquinamento e creare spazi abitativi e di lavoro più confortevoli, salubri ed efficienti significa migliorare la qualità della vita. Inoltre, la creazione di nuove industrie e posti di lavoro in ambiti legati all’economia circolare può contribuire a ridurre il tasso di disoccupazione.

L’economia circolare è uno degli elementi chiave per dare spazio a un futuro sostenibile, nel quale il benessere ambientale, economico e sociale sono legati tra loro e parimenti importanti.

Investire nell’economia circolare non è solo una stretta necessità per affrontare le sfide del presente, ma una vera e propria occasione per costruire un mondo migliore per le generazioni future.

Settori chiave come quello dell’edilizia, grazie alla ricerca e all’innovazione, possono diventare motori trainanti dello sviluppo sostenibile.

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