La campagna e i risultati
Progettata dall’Agenzia Tribe Communication con la collaborazione dell’Onlus Italian Climate Network, l’ideazione della campagna ha richiesto l’invenzione di ARSU Systems (presente online con un sito web, un canale youtube ed una pagina Facebook), una fittizia start-up produttrice di materiali isolanti i cui prodotti “biodegradabili e sostenibili” sarebbero prodotti a partire dalle pelli degli orsi polari; in un video promozionale “fake” di grandissimo impatto l’Amministratore Delegato di ARSU Systems illustra in maniera chiara e assolutamente credibile la soluzione rivoluzionaria individuata dall’azienda per dare una risposta efficace ed innovativa ai problemi di isolamento termico in edilizia: 3 diverse tipologie di prodotti di origine totalmente organica (la diversa capacità di isolamento del pelo – ovvero del prodotto – dipende dell’età degli orsi), per soddisfare le più varie esigenze progettuali e di applicazione.
Questo primo video diventa nel giro di poche ore virale, generando forti reazioni di dissenso e protesta da parte di utenti irritati da tutto il mondo, condivisioni su social, articoli su quotidiani nazionali e importanti testate elettroniche, interventi su emittenti radiofoniche e televisive.
Vista la velocissima e imponente reazione seguita al video teaser, dopo pochissimi giorni viene diffuso sul web e sui social media un secondo video, nel quale il fantomatico Amministratore Delegato scopre le carte svelando la strategia della campagna URSA e i suoi reali obiettivi: URSA ha lanciato questa forte provocazione per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al cambiamento climatico che è attualmente in corso nel nostro pianeta. Le conseguenze del surriscaldamento globale sono evidenti a tutti ma è più complesso trovare delle soluzioni che ne riducano l’impatto coinvolgendo le persone e stimolandone l’impegno personale quotidiano.
Con la campagna mediatica #WeAreAllBears URSA vuole mostrare come l’esistenza degli orsi polari sia messa a repentaglio non certo dall’utilizzo delle loro pellicce, ma dalla progressiva distruzione del loro habitat di cui ciascuno di noi va considerato responsabile
I risultati della campagna parlano da soli. In poche settimane #WeareAllBears raggiunge due milioni di persone, un impatto sulla stampa da oltre 200.000 euro ed è presente sui maggiori media quali: Metro, CNN, Wired, SkyTG24 e La Stampa. Grazie alla viralità della campagna i sostenitori dell’azienda sui social media vedono una crescita esponenziale (solo sulla pagina aziendale Facebook pari a circa il 4.000%).